Riforma casinò fisici in Italia: nuove regole in arrivo

In arrivo una riforma storica per i casinò fisici. Focus su sicurezza, introiti regionali e nuova gestione delle slot.

Bandiera italiana davanti all’Altare della Patria, Roma

Italia cambia le regole del gioco per i casinò terrestri. © mlbay, Pixabay

Punti chiave

  • Il governo italiano prepara una riforma profonda del gioco terrestre dopo oltre dieci anni.
  • Le regioni chiedono più voce sulle concessioni e sulla distribuzione dei punti gioco.
  • Il settore fisico genera oltre 16 miliardi l’anno, con impatto fiscale rilevante.
  • Il confronto con i modelli europei ispira regole più moderne, trasparenti e condivise.

Qualcosa si muove tra i tavoli verdi d’Italia. Dopo più di dieci anni di immobilismo, il governo ha messo mano alle norme che regolano i casinò fisici.

Un restyling atteso e discusso, che affonda le radici nel Decreto di Riordino del Gioco del 2023 e che oggi, tra confronti istituzionali e numeri in bilico, si prepara a cambiare pelle al settore. Di seguito vedremo quali sono le componenti centrali di questa trasformazione in corso.

Una spinta politica che non si vedeva da anni

La miccia si è accesa con il Decreto approvato nel 2023 sotto il governo Meloni, ma la vera trattativa si è mossa solo nel 2024. Ai tavoli delle trattative si sono sedute le regioni, che da tempo chiedevano un riassetto del gioco fisico.

L’obiettivo è rimettere ordine in un settore dove coesistono norme frammentarie, concessioni scadute e una mappa distributiva disallineata. L’intervento non guarda solo al controllo, ma anche alla protezione del giocatore e al potenziale fiscale di un’industria che, da sola, muove miliardi ogni anno.

Tra tutela del giocatore e ricavi pubblici

Nel mirino della riforma c’è il cuore pulsante del gioco fisico: le slot machine e i punti autorizzati sparsi sul territorio. Le proposte finora emerse prevedono un sistema più omogeneo di licenze, con paletti chiari su distanze minime da scuole e luoghi sensibili.

Ma non si tratta solo di limiti. Al centro c’è anche la ridistribuzione delle entrate: una quota del 5% del margine lordo delle slot potrebbe finire direttamente nelle casse regionali. Tradotto, parliamo di circa 300 milioni l’anno da reinvestire in prevenzione e servizi per il gioco responsabile.

Un settore che vale miliardi (e non solo in fiches)

Dietro ai tappeti verdi c’è una macchina economica imponente. Nel 2024, il gioco fisico ha generato 16,5 miliardi di euro in entrate lorde, a fronte dei 21,5 complessivi dell’intero comparto. Numeri che parlano chiaro: i casinò e gli apparecchi sul territorio restano la spina dorsale del sistema.

Il gettito fiscale legato al gioco terrestre ha superato quota 10 miliardi, mentre il comparto online si è fermato a 1,3. Per questo la riforma non può permettersi passi falsi: serve equilibrio tra rigore normativo, sostenibilità fiscale e tutela sociale.

Il peso delle regioni e il nodo delle concessioni

Spingendo per un nuovo modello che dia più voce alle amministrazioni locali, la Conferenza Unificata ha preso posizione. Oggi le regioni vogliono contare di più nella distribuzione dei punti gioco e nella definizione dei criteri di assegnazione.

Il confronto con il MEF, tuttora aperto, mira anche a ridisegnare il sistema concessorio, ormai datato e in alcuni casi scaduto da anni. Non è solo una questione di soldi, ma di controllo del territorio. Perché chi gestisce il gioco fisico, di fatto, modella anche il tessuto urbano e sociale.

Il confronto con l’Europa e i modelli esteri

L’Italia non è sola in questo processo. Anche altri Paesi stanno rivedendo le proprie leggi sul gioco, a partire dal Regno Unito, che ha aggiornato le regole sulle promozioni e sui bonus. L’approccio è simile: maggiore trasparenza, messaggi più chiari, limiti più stringenti sulle offerte multi-prodotto.

Il confronto con l’estero diventa quindi una bussola utile per evitare scelte sbilanciate. In gioco c’è la credibilità dell’intero comparto, ma anche la capacità dello Stato di regolamentare in modo moderno, efficace e coerente con il panorama europeo.

Ultima mano: tra ambizioni, rischi e nuove regole

La riforma del gioco terrestre si muove su un crinale sottile: troppo rigore rischia di spingere l’offerta verso l’illegale, troppa libertà potrebbe riaccendere vecchie distorsioni.

Serve una scrittura precisa, condivisa, capace di conciliare interessi economici e responsabilità pubblica. Il percorso non sarà breve, ma il segnale è chiaro: l’Italia vuole aggiornare le proprie regole senza rinunciare al controllo. Una sfida di equilibrio e visione, dove ogni dettaglio – dai margini fiscali alla distanza da una scuola – può fare la differenza.

Gianluca Sisti, Autore

Gianluca Sisti Autor
Sull’autore

Negli ultimi anni, Gianluca si è dedicato alla scrittura di recensioni approfondite, guide pratiche e articoli informativi, offrendo contenuti di alta qualità per il settore. Con un approccio analitico e una comunicazione chiara, aiuta i lettori a orientarsi nel complesso panorama del gioco online e a migliorare le loro strategie.

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