Tasse sul gioco d’azzardo: come funziona la tassazione in Italia

Le vincite da gioco d’azzardo non sono mai nette. In Italia, il fisco applica trattenute alla fonte e, in alcuni casi, richiede la dichiarazione. Qui scoprirai le aliquote applicate e quali somme devono essere dichiarate.

Una calcolatrice con monete e banconote in euro

Gioco d’azzardo e tasse: le regole fiscali da conoscere © Bru-nO, Pixabay

Le vincite da gioco d’azzardo non sono esentasse. In Italia, le tasse sul gioco dipendono dall’importo e dal tipo di vincita. Casinò online, lotterie e scommesse hanno aliquote diverse. Alcune vincite sono già tassate alla fonte, altre devono essere dichiarate nel 730. 

E se giochi su siti non AAMS? La situazione cambia. In questo articolo vedremo come funzionano le tasse sul gioco d’azzardo in Italia, quali sono le percentuali applicate e quando è obbligatorio inserire le vincite nella dichiarazione dei redditi.

Come funzionano le tasse sul gioco d’azzardo in Italia

Le vincite nei siti di betting o gambling online non sfuggono al fisco. Ogni importo incassato è soggetto a tasse sul gioco, ma le regole variano in base al tipo di gioco e all’ammontare vinto. 

Nel SuperEnalotto, ad esempio, si applica una trattenuta del 20%, mentre le tasse sul gioco del Lotto prevedono un’imposta dell’8%. Le vincite da Gratta e Vinci sono tassate al 20%, mentre quelle del 10 e Lotto all’11%. Anche le slot hanno aliquote specifiche: le AWP sono tassate al 19,6%, mentre le VLT solo al 6,6%. Tuttavia, c’è una soglia di esenzione: se la vincita è inferiore a 500 euro, non si paga nulla.  

Gli operatori trattengono automaticamente le tasse sul gioco, quindi le somme ricevute sono già al netto delle imposte. Le piattaforme di gioco online tracciano ogni transazione, garantendo che tutte le trattenute siano applicate in modo automatico. Il giocatore, quindi, non deve inserire questi importi nella dichiarazione dei redditi.

Tasse sul gioco: come funzionano le vincite nei casinò online

Le vincite nei casinò online sottoposte a trattenuta fiscale automatica. Questo sistema, chiamato ritenuta alla fonte, evita al giocatore di dover dichiarare gli importi nel 730. L’operatore trattiene automaticamente la tassa della fortuna e versa la somma al fisco. A differenza dei casinò fisici o delle sale scommesse, dove è possibile ritirare vincite in contanti fino a 999,99 euro, le piattaforme online accreditano gli importi direttamente sul conto. 

Le somme superiori a questa soglia vengono pagate tramite metodi tracciabili come bonifico bancario o assegno, rispettando le norme antiriciclaggio. In sostanza, l’operatore di gioco funge da sostituto d’imposta, semplificando il processo per il giocatore. Non c’è bisogno di calcolare tasse sul gioco o dichiarare vincite: tutto avviene automaticamente, senza rischi di evasione o errori fiscali.

Come cambia la tassazione sulle vincite nel gioco d’azzardo

Le tasse sul gioco d’azzardo seguono un sistema progressivo. Più alta è la somma incassata, maggiore è la percentuale trattenuta dal fisco. Ecco gli scaglioni aggiornati per il 2025 :

  • Da € 500 a € 1.000→ trattenuta del 15%
  • Da € 1.000 a € 10.000→ aliquota del 18%
  • Da € 10.000 a € 50.000→ tassazione del 21%
  • Da € 50.000 a € 10.000.000→ imposta del 23%
  • Oltre € 10.000.000→ prelievo massimo del 25%

Queste aliquote si applicano a vincite derivanti da lotterie, casinò e scommesse. In molti casi, la tassa viene trattenuta direttamente dall’operatore, evitando complicazioni per il giocatore.

Gioco d’azzardo e dichiarazione dei redditi: le regole fiscali

Non tutte le vincite da gioco d’azzardo devono essere dichiarate al fisco. In Italia, le somme incassate nei casinò online e nelle lotterie nazionali sono già tassate alla fonte. Di conseguenza, non vanno inserite nella dichiarazione dei redditi.

L’obbligo di dichiarazione scatta solo per vincite ottenute su siti senza licenza ADM o in case da gioco fuori dall’Unione Europea. In questi casi, il giocatore deve riportare l’importo nel modello 730 sotto la voce “Redditi diversi”.

Una sentenza della Corte Suprema di Cassazione (ordinanza n. 13038/2021) ha chiarito che le vincite nei casinò UE non vanno dichiarate, poiché tassate direttamente nel Paese di origine. Senza questa regola, il giocatore pagherebbe due volte le tasse sul gioco d’azzardo, violando le normative comunitarie.

Tasse sul gioco d’azzardo: vincite estere e dichiarazione 730

Se il sito di gioco non ha una licenza ADM, non può agire da sostituto d’imposta. Ciò significa che l’utente è responsabile del versamento delle tasse sul gioco d’azzardo. Il mancato pagamento può comportare sanzioni fiscali e, nei casi più gravi, reati di evasione.

Giocare su piattaforme non regolamentate espone a rischi legali e fiscali. Per evitare problemi, è sempre consigliabile scegliere operatori certificati e con sede in paesi che aderiscono agli accordi fiscali con l’Italia.

Vincite nei casinò esteri: le normative fiscali per l’Italia

L’Italia ha stretto accordi fiscali internazionali per monitorare le vincite ottenute in sale da gioco fuori dall’UE. L’obiettivo è contrastare evasione fiscale e riciclaggio di denaro, garantendo che i guadagni provenienti dall’estero siano tassati secondo le normative italiane.

Se non esistono trattati bilaterali, si applica la regola della worldwide taxation: chi risiede in Italia deve pagare le tasse sul gioco anche sui redditi generati all’estero. In mancanza di accordi fiscali, il rischio è di subire una doppia tassazione, sia nel paese in cui è avvenuta la vincita che in Italia.

Per chi gioca fuori dall’UE, è fondamentale verificare le normative fiscali del paese in cui ha ottenuto la vincita, per evitare di pagare più imposte del necessario.

Tasse sul gioco d’azzardo: le ultime novità fiscali per il 2025

Dal 2025, la tasse sul gioco d’azzardo sono cambiate. L’aliquota sulle somme superiori a 500 euro è passata dal 12% al 20%, aumentando la pressione fiscale sui giocatori.

Inoltre, è stato introdotto un sistema progressivo: più alta è la vincita, maggiore è l’imposta applicata. Prima del 2020, il prelievo era fisso, ma ora gli scaglioni fiscali crescono con l’importo vinto.

Il 1° gennaio 2025, la Commissione Bilancio ha approvato un ulteriore aumento per i giochi di abilità a distanza. L’aliquota sulle scommesse sportive, il bingo e altri giochi online con vincite in denaro è salita al 25,5%.

Riflessioni finali sulle tasse nel gioco d’azzardo

Le tasse sul gioco d’azzardo in Italia sono sempre più alte e strutturate per colpire le vincite più consistenti. Il sistema di trattenuta alla fonte semplifica la gestione fiscale per i giocatori, ma non elimina del tutto l’obbligo di dichiarazione in alcuni casi, come per i siti non AAMS o le vincite fuori dall’UE.

L’aumento delle aliquote potrebbe spingere alcuni utenti verso operatori non regolamentati, con maggiori rischi fiscali e legali. D’altra parte, il governo punta a incrementare le entrate, soprattutto dai giochi online.

Sapere quando e quanto si paga di tasse sul gioco è fondamentale per evitare problemi con l’Agenzia delle Entrate. Con le continue modifiche alla normativa, chi gioca dovrebbe sempre controllare le ultime novità per non trovarsi impreparato.

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